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Liguria, vaccinazioni in farmacia: crescono pvt e “produttività”

30 Aprile 2021

Le forniture di vaccini covid al nostro Paese si fanno sempre più massicce (quasi cinque milioni di dosi consegnate negli ultimi 4 giorni, due di AstraZeneca soltanto ieri) e in Liguria cresce d’intensità il contributo alla campagna da parte delle farmacie del territorio, le uniche al momento dove è partita la somministrazione. Da giovedì prossimo altri 53 pvt (punti di vaccinazione territoriale, organizzati dalle farmacie all’interno dei propri locali o in spazi disponibili nelle vicinanze) si aggiungeranno ai 52 che già sono all’opera dall’inizio del mese. E partiranno fin da subito con una “produttività” media di duemila inoculazioni alla settimana, mentre dal 10 maggio i pvt del primo scaglione passeranno da 2mila a 4mila somministrazioni settimanali, ossia la “capacità di fuoco” ottimale che era stata concordata da Regione e sindacati delle farmacie nel protocollo operativo.

Soddisfatta dei progressi la presidente di Federfarma Liguria, Elisabetta Borachia: «Quando firmammo l’accordo ricevemmo diverse critiche» osserva a FPress «ma a oggi le nostre farmacie sono ancora le uniche dove si vaccina e la remunerazione è una delle migliori tra quelle pattuite». In base all’accordo firmato con la Regione, la somministrazione è effettuata da medici “chiamati” ai farmacisti (pensionati o liberi professionisti) ma retribuiti dalla Regione; le farmacie invece ricevono 5,33 euro (sempre per iniezione) più la quota dpc del vaccino (3,90 euro per ogni confezione da dieci flaconi multidose, 4,40 euro per le rurali con indennità di residenza) e la prenotazione della seduta vaccinale (3 euro).

«Anche la Regione è sodisfatta del servizio» riprende Borachia «tanto è vero che abbiamo già iniziato a discutere della possibilità di iniziare a vaccinare da fine maggio con Pfizer o Moderna. Saranno necessarie due consegne alla settimana e quindi crescerà l’impegno logistico, ma la distribuzione intermedia ha già dato la propria disponibilità». A breve, inoltre, si valuterà anche il coinvolgimento delle farmacie del territorio nella distribuzione delle cosiddette green card, gli attestati vaccinali.