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E-commerce, intesa Ue con giganti dell’online per fermare prodotti pericolosi

27 Giugno 2018

Non è ancora chiaro quali effetti avrà sull’e-commerce di pillole e integratori contraffatti, ma sembra promettere bene l’accordo sottoscritto l’altro ieri dalla Commissione europea con i quattro più importanti marketplace globali – Amazon, eBay, Alibaba e Rakuten – per la sicurezza del commercio online. Con l’intesa, in sostanza, i quattro gruppi si impegnano a rimuovere dalle loro piattaforme tutte le schede relative a prodotti che verranno segnalati dalle autorità nazionali europee per la loro pericolosità. In base al protocollo, è da considerare pericoloso tutto ciò che incita all’odio e alla violenza, tratta di pedopornografia, viola le leggi in materia di copyright o ancora mette a rischio la sicurezza del consumatore. Per l’Aifa, a quanto si apprende, potrebbe rientrate sotto quest’ultima casistica l’e-commerce di farmaci contraffatti o falsificati, ma l’accordo rimane piuttosto generico sul punto e dunque toccherà all’Agenzia verificare le ricadute.

Intanto, gli impegni assunti dalle quattro multinazionali impongono la rimozione delle pagine-prodotto (pubblicate anche da fornitori terzi) entro due giorni se la segnalazione proviene da un ente governativo ed entro cinque se a intervenire sono i clienti. «L’e-commerce ha aperto nuove possibilità per chi acquista» ha ricordato il commissario Vera Jourova «i consumatori dovrebbero essere sicuri quando acquistano online proprio come quando acquistano in un negozio». Nel 2016, ha rammentato la Commissione Ue, il 20% delle vendite registrate in Europa è stata effettuata online.

L’accordo con le quattro multinazionali dell’e-commerce, dunque, sembra quanto mai tempestivo. Lo confermano i dati diffusi pochi giorni fa dalla Società italiana di urologia per presentare la sua campagna di informazione e sensibilizzazione nelle scuole: negli ultimi quattro anni sono state sequestrate in Italia 2,5 milioni di confezioni di medicinali falsi e più di 4 milioni tra fiale e compresse; e i due terzi dei farmaci acquistati on line riguardano la sfera sessuale maschile.