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Francia, a rilento gli ordini di vaccini antiflu per la prossima stagione

30 Marzo 2022

“Distratte” dalle vaccinazioni per covid e dai tamponi antigenici, le farmacie francesi hanno trascurato gli ordini dei vaccini antinfluenzali per la prossima stagione, che al momento mostrano una contrazione del 15% rispetto all’anno passato. E’ quanto ha riferito il ministero della Salute in una riunione organizzata l’altro ieri con i sindacati dei farmacisti titolari per evidenziare il problema.

I tecnici del dicastero e dell’assicurazione sanitaria pubblica, come riporta in un articolo il Quotidien du pharmacien, hanno voluto l’incontro per mettere a fuoco le ragioni del calo, che desta preoccupazione nelle autorità: anche in Francia come in Italia lo stato di emergenza è ormai alle battute finali, mascherine e distanziamenti stanno per rientrare e sarà quindi importante che la prossima stagione influenzale raggiunga tassi di copertura elevati.

«Abbiamo rassicurato il ministero, non ci sono flessioni nell’interesse dei farmacisti per la vaccinazione antinfluenzale» ha detto Fabrice Camaioni, all’incontro per la Fspf (Fédération des syndicats pharmaceutiques de Francede) «ci sono diversi motivi che spiegano questo ritardo. Innanzitutto i farmacisti si sono trovati quest’anno con scorte in eccesso, quindi c’è un po’ di nervosismo. In secondo luogo, sul mercato è arrivato un nuovo vaccino (Efluelda, ndr) e ancora non quanto sarà prescritto dai medici»

Il mercato, ha continuato Camaioni, alimenta anche altre incertezze. «Una parte dei farmacisti attende forse l’annunciato vaccino combinato antinfluenza/covid, ma già sappiamo che non sarà disponibile per la prossima campagna. Al momento, infine, i farmacisti hanno la testa ancora rivolta al covid».

Butta acqua sul fuoco anche Pierre-Olivier Variot, presidente dell’Uspo (Union des syndicats de pharmaciens d’officine), che comunque conferma l’esistenza di un problema scorte: «Ci sono 800mila dosi inutilizzate nelle farmacie» spiega «e alcuni produttori non vogliono riprendersele. Alcuni produttori, poi, hanno modificato le condizioni commerciali originarie. E’ evidente che la fiducia in alcuni casi è venuta meno».