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Francia, intesa sindacati-mutua per il teleconsulto medico in farmacia

13 Dicembre 2018

Il teleconsulto medico entra nelle farmacie francesi. Dalla porta principale, cioè sotto l’egida della sanità pubblica e in regime di rimborso. E’ quanto prevede il Collegato numero 15 alla convenzione nazionale, firmato nei giorni scorsi dai due sindacati dei titolari (Fspf e Uspo) e dal sistema mutualistico, la “assurance-maladie”. L’intesa, in sintesi, autorizza i farmacisti a offrire un servizio di consultazione a distanza che metta in collegamento il medico con i propri pazienti, ne fissa i requisiti organizzativi e la remunerazione. Le consulenze, in particolare, dovranno essere fornite in uno spazio riservato della farmacia, alla presenza del titolare o di un suo collaboratore, e si dovranno inserire nel percorso di cura già avviato dal paziente, dunque con il benestare del medico curante. Il teleconsulto, in altri termini, va inteso come uno strumento di supporto alla presa in carico del malato e potrà dunque appoggiarsi alle aggregazioni che integrano l’assistenza territoriale: case della salute multidisciplinari, reti professionali di salute, équipes delle cure primarie. Più in generale, il servizio dovrà coinvolgere esclusivamente i medici locali, liberi professionisti od ospedalieri, e non potrà fare affidamento su provider o piattaforme specializzate. L’obiettivo, infatti, è quello di sostenere l’offerta locale di servizi medici e non aggravare la cosiddetta desertificazione medicale, ossia la fuga dei medici di famiglia dalle aree disagiate del Paese.

Per quanto concerne la remunerazione, il Collegato prevede compensi forfettari versati annualmente: 200 euro fino a 20 teleconsulti, 300 euro fino a 30, 400 euro per quaranta o più. Inoltre, le farmacie che intendono fornire il servizio riceveranno un contributo una tantum di 1.250 euro per la copertura delle spese tecniche iniziali (attrezzatura informatica, banda larga eccetera) più un sostegno di 350 euro a cadenza annuale per le spese di gestione.

Critici sull’accordo i sindacati dei medici di famiglia, secondo i quali il teleconsulto in farmacia dovrebbe coinvolgere esclusivamente i generalisti che seguono e hanno in cura il paziente. Soltanto loro, ricordano, conoscono la storia clinica del paziente.