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Francia, l’Ordine: solo il 10% delle farmacie lavora a battenti chiusi

4 Aprile 2020

Mancano ancora dati sulle farmacie italiane che, dall’inizio dell’epidemia, hanno adottato il servizio a battenti chiusi. In Francia invece ci pensa una statistica dell’Ordine dei farmacisti: su un campione di quattromila esercizi (pari a circa un quinto delle farmacie francesi in attività) solo il 10% circa usa lo sportello del turno di notte anche nelle ore di normale apertura.

«Il servizio a battenti chiusi» ricorda la presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine, Carine Wolf-Thal «dovrebbe essere adottata soltanto dalle farmacie che hanno un’area di vendita limitata e fanno quindi fatica a imporre le distanze di rispetto ai pazienti in attesa».

Il sondaggio ha indagato anche gli effetti dell’emergenza epidemica sull’attività delle farmacie: il 37% delle farmacie intervistate, per sempio, ha a che fare con carenze di personale per assenze da malattia o perché i collaboratori hanno dovuto occuparsi dei figli per la chiusura delle scuole. E se molte hanno dovuto fare fronte a repentine riduzioni dell’attività, il 60% non ha ancora variato i propri orari.

Il servizio farmaceutico, in sostanza, sembra reggere l‘urto: conferma il fatto che nessuna tra le farmacie del campione è stata ancora costretta a chiudere del tutto, anche se l’Ordine è al lavoro per mettere a punto un sistema di emergenza. Secondo quanto riferisce un articolo del Quotidien du pharmacien, il piano per coprire eventuali buchi arrecati dagli esercizi costretti a dare forfait per qualche giorno consisterebbe nell’attivazione del servizio di guardia farmaceutica anche nelle ore diurne.