Con l’insediamento del nuovo esecutivo tedesco, frutto della coalizione tra cristiano-democratici (Cdu) e socialdemocratici (Spd), tornano in primo piano gli interventi per rafforzare la rete delle farmacie e aggiornare il loro sistema di remunerazione. Al centro del programma figura l’aumento del Festzuschlag – il compenso fisso per la dispensazione dei medicinali rimborsabili – che dovrebbe passare dagli attuali 8,35 a 9,50 euro per confezione, con la possibilità di arrivare a 11 euro in base alla rilevanza territoriale della singola farmacia.
In Germania le farmacie vengono remunerate attraverso un sistema misto che prevede una quota fissa e una percentuale sul prezzo dei farmaci. Per i medicinali rimborsati dal sistema delle casse malattia(Gkv, Gesetzliche Krankenversicherung), il compenso fisso costituisce una componente fondamentale e stabile del margine lordo delle farmacie. Da anni però, le sigle professionali lamentano l’inadeguatezza di tale quota rispetto all’aumento dei costi e al crescente carico burocratico.
Già nella scorsa legislatura, l’allora ministro della Salute Karl Lauterbach aveva tentato una revisione organica del sistema, con il passaggio della competenza sulla regolazione dei prezzi dal Ministero dell’Economia (Bmvk) a quello della Salute (Bmg). La proposta però non è mai approdata in Consiglio dei ministri. Oggi, il dossier rimane sotto l’egida del Bmwk, ora guidato da Katherina Reiche (Cdu), che dovrà concertare ogni misura con il Bmg.
Oltre all’aumento generalizzato a 9,50 euro, il contratto di coalizione apre alla possibilità di una maggiorazione fino a 11 euro per le farmacie con maggiore rilevanza territoriale, in particolare nelle aree rurali. Una proposta avanzata durante il recente Bayerischer Apothekertag (il congresso annuale dei farmacisti bavaresi) suggerisce di riconoscere tale maggiorazione per le prime 20mila confezioni erogate in regime di rimborso da ciascuna farmacia, a prescindere dalla collocazione geografica. Un’idea che punta a sostenere le piccole realtà e il presidio capillare sul territorio.
Ma i numeri raccontano un’altra storia. Con 17mila farmacie in attività, il provvedimento costerebbe circa 510 milioni di euro l’anno. A fronte, però, dei soli 75 milioni previsti dal contratto di coalizione per il sostegno alle farmacie territoriali, la misura appare finanziariamente insostenibile. La cifra disponibile basterebbe a malapena per un incremento di 22 centesimi a confezione, portando il compenso effettivo a 9,72 euro.
Il nodo, come osservano diversi analisti, sta proprio nella destinazione di quei 75 milioni: una somma modesta, che può produrre effetti tangibili solo se allocata in modo selettivo. Da qui la necessità, seppur sgradita a molte sigle della categoria, di distinguere tra farmacie a diversa rilevanza assistenziale. Un principio delicato, ma forse inevitabile se si vuole ottenere un impatto concreto.
Il combinato disposto di un aumento generalizzato del Festzuschlag a 9,50 euro (costo stimato: 900 milioni di euro annui) e di una quota mirata da 75 milioni potrebbe rafforzare l’intero sistema, con benefici puntuali per le farmacie più esposte. Resta da capire quando e come le misure saranno effettivamente implementate: al momento non è stato definito alcun calendario, ma il Ministero dell’Economia ha assicurato che «le misure previste nel settore farmaceutico saranno considerate nel loro insieme e attuate di conseguenza».