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Ndma in metformina, l’origine potrebbe essere il confezionamento

11 Febbraio 2020

 

Le analisi di laboratorio sulla metformina condotte dalla Fda americana in collaborazione con le aziende produttrici avrebbero individuato finora tracce di nitrosamina soltanto nei farmaci finiti e non nel principio attivo. E’ quanto riporta un articolo pubblicato nei giorni scorsi dalla rivista tedesca Daz.online: nei medicinali a base di metformina commercializzati da Actavis sul mercato americano, spiega il giornale, sono state rintracciate impurità di ndma in quantità comprese tra 0,01 e 0,02 µg, ben al di sotto della soglia massima tollerata di 0,096 µg al giorno. Finora, la Fda ha preferito evitare richiami di metformina dal mercato Usa, ma le analisi proseguono a ritmo serrato.

Le risultanze della Federal drug administration appaiono in linea con le indicazioni provenienti da altri studi, secondo le quali la struttura chimica della metformina potrebbe portare alla successiva formazione di nitrosamina dopo il confezionamento in blister. Anche nel caso delle contaminazioni in ranitidina, ricorda Daz.online, saltò fuori l’ipotesi che la ndma non arrivasse dal principio attivo ma dal blisteraggio.

In Europa invece gli unici ritiri di cui si ha finora notizia sono quelli disposti a dicembre dalle autorità svizzere (20 lotti di metformina Streuli da 500, 850 e 1000 mg). La situazione resta quindi tranquilla, ma in Germania qualche difficoltà di approvvigionamento per i farmaci a base del principio attivo si è comunque registrata. Colli di bottiglia, riporta Daz.online, legati ai test che le aziende produttrici stanno effettuando come richiesto a dicembre dall’Ema.