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Ricognizione farmaceutica, per il Nhs il colloquio con il paziente richiede 30 minuti

10 Giugno 2022

Per essere davvero fruttuoso, il colloquio tra farmacista e paziente che si svolge nell’ambito della cosiddetta “ricognizione della terapia farmacologica” dovrebbe durare almeno una trentina di minuti. Lo ha detto il direttore clinico del Nhs per l’attività prescrittiva, Tony Avery, intervenendo a un incontro dell’Associazione dei farmacisti delle cure primarie (Pcpa, Primary care pharmacy association). In Inghilterra il servizio di ricognizione farmacologica è affidato ai farmacisti clinici che operano nelle medicine di gruppo della mg e il mese scorso, al Congresso nazionale sulla Farmacia cinica, molti farmacisti si sono lamentati del fatto che i medici di base non concedono loro abbastanza tempo per effettuare un buon colloquio con i pazienti.

Secondo Avery, le ricognizioni farmacologiche (che il Nhs chiama Smr, Structured medicines review) dovrebbero essere intensificate e coinvolgere un numero più esteso di farmacisti clinici delle cure primarie, perché il servizio rappresenta u na delle leve chiave per contrastare gli eccessi prescrittivi dei medici. «Al momento non è stata definita la durata ottimale di un Smr» ha detto Avery «ma dovrebbe protrarsi per almeno 30 minuti».

Ha concordato Alisdair Jones, componente del board inglese della Royal pharmaceutical society (l’ordine britannico dei farmacisti): «Il Smr è un’eccellente opportunità per rivedere l’effettivo bisogno dei medicinali prescritti» ha detto «ma questo non si può fare in 5 o 10 minuti. Un colloquio di mezz’ora dovrebbe essere considerato il minimo per la maggior parte dei nostri gruppi target, e alcuni pazienti potrebbero anche avere bisogno di più di un appuntamento».

La ricognizione farmacologica è una delle prestazioni previste dalla sperimentazione della farmacia dei servizi in corso in nove Regioni pilota e in via di allargamento ad altre amministrazioni.