filiera

Assemblea Federfarma, Cossolo e Mandelli: finire i progetti in cantiere

15 Settembre 2022

Si può dire soltanto grazie alle farmacie e ai farmacisti del territorio per quanto hanno fatto nei due anni della pandemia, per essere stati sempre al fianco degli italiani ed essersi fatti carico di nuovi servizi. È la frase che è tornata più spesso nei discorsi dei politici intervenuti ieri sera all’Assemblea pubblica organizzata da Federfarma in vista delle elezioni del 25 settembre. “Location” il Teatro Sistina di Roma, dove il sindacato titolari ha fatto sfilare candidati e capilista di tutti gli schieramenti per far sentire loro il “peso” della categoria e le sue istanze.

È un tipo di appuntamento che ormai appartiene alla ritualità delle tornate elettorali, così come sono ormai noti gli effetti collaterali: al loro passaggio sul palco i partiti abbondano in promesse, per quanto l’evento abbia dimostrato in modo palpabile che la pandemia ha lasciato alle farmacie un credito di cui la politica è oggi pienamente consapevole.

Lo ha detto senza giri di parole il presidente della Fofi, Andrea Mandelli, che ha aperto i lavori della serata: «Quello che abbiamo fatto in questi due terribili anni ha determinato un cambio di paradigma: se prima erano principalmente i cittadini a percepire la rilevanza della farmacia, oggi questa percezione è anche della politica». C’è quindi l’attenzione giusta per mettere sul tavolo i temi che più stanno a cuore ai titolari: «Bisogna riportare tutti i farmaci sul territorio» ha detto Mandelli «la pandemia ha dimostrato che la presa in carico del paziente cronico va ripensata e la distribuzione sperimentale del paxlovid in farmacia ha confermato la capacità del territorio di assicurare la dispensazione anche dei farmaci più complessi e delicati». Occorre quindi arrivare al rinnovo della convenzione ripartendo da un atto d’indirizzo del tutto nuovo, consentire alle farmacie la ripetizione delle ricette, mettere in campo un nuovo modello di remunerazione. «Abbiamo fatto un grande lavoro» ha concluso il presidente della Fofi «e abbiamo le idee chiare: senza di noi la prossimità del Ssn non esiste».

È toccato allora al presidente nazionale di Federfarma, Marco Cossolo, presentare a partiti e candidati la piattaforma delle farmacie private. «In questi anni le farmacie hanno fatto tanto» ha ricordato Tobia «dalle campagne di screening alle vaccinazioni, dai tamponi ai servizi; continuiamo a salvaguardare la salute attraverso la relazione con il paziente, la dispensazione e la prevenzione. Ora vogliamo rendere strutturale questo ruolo portando a compimento tutti i progetti in cantiere a partire dalla farmacia dei servizi, che va integrata stabilmente nel Ssn».

«In questi anni» ha ricordato dal canto suo Cossolo «abbiamo iniziato a lavorare su una serie di misure che ora hanno solo bisogno di essere completate e messe a sistema». Tra queste, il presidente di Federfarma ha citato la piena attuazione della farmacia dei servizi attraverso il rinnovo della convenzione, la riforma della remunerazione e un pacchetto di interventi diretto a incrementare la competitività delle farmacie indipendenti. «Sulla remunerazione» ha ricordato Cossolo «il 70% del lavoro è già stato fatto, abbiamo l’ok dell’Aifa e del Mef, le coperture ci sono e il testo da inserire nella prossima Legge di bilancio è pronto. Serve solo la volontà politica».

Ampie aperture sono arrivate dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha rammentato il lavoro portato avanti con le farmacie negli ultimi due anni. «Oggi c’è una finestra di opportunità» ha detto «per avere delle farmacie più forti, che lavorano meglio, più capillari e che aiutano il Paese. Abbiamo lavorato con voi per arrivare a questo perché siamo convinti che le farmacie sono una ricchezza, una risorsa sulla quale si può costruire un pezzo della fiducia tra Ssn e assistito». Giusto quindi sostenerle nella gestione, che – ha specificato il Ministro – «dev’essere quella del modello italiano di farmacia, basato sull’impresa a dimensione familiare».

Hanno quindi sfilato sul palco candidati e rappresentanti della politica, i cui interventi hanno avuto spesso ampi punti di contatto: Lorenzo Cesa (Udc-Noi Moderati) ha ringraziato le farmacie per l’impegno profuso durante la pandemia; Maurizio Lupi (Noi con l’Italia) ha riconosciuto che la tenacia messa in campo dalle farmacie nel periodo dell’emergenza è riuscita ad aprire gli occhi della politica; Giovanni Toti (presidente della Liguria, Italia al Centro) ha riconosciuto che il Servizio sanitario deve investire sulla farmacia e la sua Regione ha iniziato a farlo, per esempio dando per prima via libera alle vaccinazioni negli esercizi farmaceutici; Enrico Letta (segretario nazionale del Pd) ha lanciato alla platea dei titolari l’invito a lavorare insieme per sviluppare le sinergie avviate durante il periodo pandemico e continuare così a investire sulle farmacie; Luca Coletto (Lega) ha ribadito la vicinanza della Lega alla categoria e ha assicurato che le proposte del presidente Cossolo sono già state raccolte dal suo partito; Marcello Gemmato (FdI) ha ricordato che la Legge per la concorrenza sul capitale nella titolarità delle farmacie venne approvata con il Pd al Governo e ha ricordato come spesso i servizi pubblici erogati dal privato siano più efficienti di quelli forniti dal pubblico stesso.