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Disagi della diretta, da Avezzano (l’Aquila) un altro caso di cronaca

13 Dicembre 2022

Le Regioni che credono e si affidano massicciamente alla distribuzione diretta sono convinte che il canale delle farmacie ospedaliere o distrettuali assicuri lo stesso livello di servizio delle farmacie convenzionate, senza alcun disagio per i pazienti. Il problema però è che poi la narrazione va a sbattere la faccia contro la dura realtà del quotidiano, in cui gli sportelli della diretta rimangono aperti soltanto per poche ore alla settimana e gli assistiti sono costretti a fare la fila all’aperto, al caldo o al freddo a seconda della stagione.

L’ultimo esempio dei calvari in cui spesso si traduce la diretta arriva da Avezzano, comune di 40mila abitanti in provincia dell’Aquila. La farmacia è quella dell’ospedale cittadino e, come riferisce la stampa locale, il problema non sono tanto gli orari di apertura (dalle 10 alle 13, tutti i giorni esclusi sabato e festivi) quanto la sala d’attesa. Che c’è ma non c’è, perché nei fatti si tratta di un corridoio di 3-4metri dove a causa del covid non sono consentiti affollamenti. E così gli assistiti devono aspettare il loro turno all’esterno, davanti all’ingresso della farmacia, sotto una specie di galleria che ripara ma non ripara: il soffitto infatti sgocciola in diversi punti, forse a causa di perdite dal piano sovrastante, e l’intonaco si sfalda di tanto in tanto. Quindi, i pazienti che attendono fuori devono guardarsi dal freddo pungente di questi giorni e anche dall’acqua che stilla dall’alto.

Niente da ridire sulla cortesia del personale in servizio, assicurano il giornale cittadino, lascia invece amareggiati che una farmacia ospedaliera frequentata quotidianamente da anziani e malati non abbia una sala d’attesa ampia, accogliente e riscaldata.