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Farmacia dei servizi, dalle Regioni sì al protocollo per la sperimentazione

19 Ottobre 2019

Ha ottenuto giovedì il via libera della Conferenza Stato-Regioni il protocollo del ministero della Salute con le linee guida per la sperimentazione triennale della farmacia dei servizi. Il documento è quello approvato a fine luglio dal tavolo tecnico del dicastero (cui partecipavano tra gli altri Federfarma, Fofi, Assofarm, Fimmg, Simg, Fnomceo, Fnopi, Cittadinanzattiva e Agenas), i contenuti invece sono quelli di cui FPress aveva riferito una settimana fa: tre le tipologie di servizi che potranno essere sottoposti a sperimentazione (cognitivi, di back office, analitici di prima istanza); reclutamento delle farmacie su base volontaria ma a patto che venga rispettata la rappresentatività statistica; pazienti da arruolare in base a protocolli dettagliati; finanziamenti (36 milioni in tre anni) liquidati alle Regioni in tre tranche distinte, il 20% all’approvazione del cronoprogramma, il 40% alla realizzazione della prima metà delle attività pianificate, il restante 40% all’approvazione del rapporto finale della sperimentazione. E la valutazione degli esiti avverrà sulla base dei parametri definiti nel protocollo: l’efficacia del monitoraggio in farmacia dell’aderenza terapeutica nei pazienti con diabete di tipo 2, per esempio, dipenderà dalla «riduzione dei ricoveri inappropriati e degli accessi in pronto soccorso», così come dall’impatto sulle diseguaglianze di salute e sulla spesa economica.

Confermato anche il “pool” delle nove Regioni selezionate per la sperimentazione (Piemonte Lazio e Puglia dal primo anno; Lombardia, Emilia-Romagna e Sicilia dal secondo; Veneto, Umbria e Campania dal terzo). Giovedì però, nel proprio parere, la Conferenza dei governatori ha ricordato la richiesta vincolante espressa un anno e mezzo fa al dicastero della Salute perché la sperimentazione fosse allargata a tutte le Regioni che avessero voluto partecipare. La raccomandazione compare in un allegato al Protocollo, nel quale i governatori invitano il Ministero recuperare velocemente le risorse necessarie a coprire eventuali partecipazioni aggiuntive, andando a pescare dagli «obiettivi di Piano per il 2020».

La posizione dei governatori ha suscitato apprezzamenti in Fofi e Federfarma: «Attualmente molti servizi sono svolti dalle farmacie a macchia di leopardo sul territorio e con costi a carico dei cittadini» ha ricordato ieri in una nota il sindacato titolari «il provvedimento consente di ottenere maggiore omogeneità sul territorio e dare le stesse opportunità di salute valorizzando il ruolo delle farmacie». «La richiesta delle Regioni di prevedere gli stanziamenti necessari a estendere la sperimentazione» è il commento che arriva dalla Fofi «è un contributo significativo per ridurre le differenze territoriali che caratterizzano l’assistenza al cittadino». Soddisfazione anche dalla presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca: «L’approvazione del Protocollo è un ulteriore passo verso quel modello di farmacia dei servizi nel quale crediamo convintamente».