filiera

Invio ricetta dem, confermata la proroga per tutto il 2023

22 Dicembre 2022

È nel tradizionale decreto Milleproroghe di fine anno, approvato ieri dal Consiglio dei ministri, il prolungamento all’intero 2023 della disposizione che consente l’invio per mail o sms del nre o del promemoria della ricetta elettronica. Ad annunciarlo un comunicato dello stesso Governo che conferma le anticipazioni rilasciate dall’Ordine dei medici, che l’altro ieri aveva dato per quasi certo un rinnovo della norma in scadenza a fine anno. «È prorogata fino al 31 dicembre 2023» recita la nota di Palazzo Chigi «l’efficacia delle disposizioni in materia di utilizzo della ricetta elettronica».

L’ufficializzazione è stata accolta con soddisfazione da medici e farmacisti. «È una ottima notizia, ringrazio il ministro della Salute, Orazio Schillaci, per essersene fatto carico e avere risolto con grande rapidità questo problema» ha commentato il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli «gli assistiti potranno continuare a recarsi nelle farmacie e nelle strutture pubbliche con la ricetta sui loro smartphone».

«Accogliamo con favore la volontà del Governo di prorogare di un anno la ricetta elettronica sperimentata durante la fase emergenziale» dichiara il presidente della Fofi, Andrea Mandelli «la possibilità, per il cittadino, di ricevere la prescrizione medica direttamente sul proprio smartphone, in alternativa al promemoria cartaceo, ha rappresentato un passaggio epocale nell’ottica di una reale semplificazione dell’accesso alle cure per i pazienti». È grazie soprattutto ai farmacisti, ha ricordato Mandelli, «che ha avuto successo l’implementazione del sistema della ricetta dematerializzata, pensato per ridurre gli spostamenti dei pazienti durante il primo lockdown. Si tratta di una misura importante che auspichiamo possa diventare strutturale, mantenendo la libera scelta del paziente di recarsi dal proprio farmacista di fiducia».

Come FPress aveva già sottolineato ieri, la proroga “salva” le Regioni dove la ricetta dematerializzata non transita ancora dal Fascicolo sanitario elettronico (Fse), perché non è stato ancora attivato o non viene alimentato.