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Pnrr, le sfide digitali della farmacia dei servizi sotto la lente del Politecnico

11 Novembre 2022

Piattaforme digitali per la presa in carico della persona, telemedicina, sistemi di integrazione con il Fascicolo sanitario elettronico, Cup online e altro ancora. La riorganizzazione della sanità territoriale disegnata da Pnrr e dm 77 si impernia su una impegnativa scommessa nelle tecnologie digitali, una sfida che riguarda anche la farmacia perché parte integrante del nuovo sistema di cure votato al concetto di domiciliarità. È la riflessione che arriva dal workshop organizzato mercoledì dall’Osservatorio sulla sanità digitale, il laboratorio per l’innovazione del Politecnico di Milano.

Nella sua sedicesima edizione, aperta proprio dall’incontro dell’altro ieri, l’Osservatorio punterà la lente sulla riforma dell’assistenza territoriale delineata dal dm77 (il decreto ministeriale che recepisce e contestualizza le novità del Pnrr, dalle Case di comunità all’organizzazione della mg), con un occhio di riguardo alla farmacia dei servizi: come si colloca nel patient journey, qual è il ruolo dei diversi attori, quale peso avrà la digitalizzazione.

Al riguardo, indicazioni già significative sono arrivate da Walter Bergamaschi, direttore generale dell’Ats Milano, e da Michelangelo Bartolo, responsabile telemedicina territoriale e ospedaliera della Regione Lazio, che hanno riportato esperienze e progetti in corso sul territorio e passato in rassegna i nodi della riorganizzazione. In particolare, è stato sottolineato il ruolo di hub che verrà svolto dalle Cot, le Centrali operative territoriali, che a raggiera si interfacceranno ospedali, case di comunità, studi dei mmg, farmacie, Uca, Rsa, hospice e via a seguire per coordinare e definire gli interventi.

In questo contesto, lo sforzo principale che dovranno fare le farmacie è sul fronte della digitalizzazione. Come rivela la ricerca che Doxapharma ha presentato all’incontro dell’Osservatorio, infatti, cresce tra i farmacisti la consapevolezza dell’importanza da attribuire alla tecnologia, ma nelle farmacie sotto i cinque dipendenti l’evoluzione è meno marcata e convinta.

In particolare, l’impronta digitale delle le farmacie si concretizza solitamente con la presenza di un sito internet (ce l’ha una farmacia su due) la cui funzione principale è di fare da vetrina dell’esercizio fisico e meno spesso con l’adozione di un’app per mobile (meno di una farmacia su dieci), che invece è rivolta più spesso a fornire servizi digitali.

Esperienze concrete di digitalizzazione in farmacia sono state offerte anche da Dario Castelli, segretario di Federfarma Lombardia, e Raffaele La Regina, titolare della Farmacia La Regina di San Rufo (Salerno). Castelli, in particolare, ha ricordato che sono più di 1.600 le farmacie lombarde che fanno telemedicina (cioè oltre la metà del totale), più di 900 quelle che fanno la vaccinazione antinfluenzale e più di 700 quelle che vaccinano contro covid, con una media di ormai 7000 vaccinazioni al giorno.