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Psicologo in farmacia, Zocchi (Varese) ascoltato da Ministero e Cnop

22 Maggio 2018

Le esperienze maturate in Lombardia dalle farmacie che mettono a disposizione dei loro assistiti la consulenza dello psicologo dimostrano che il servizio gode di ampi apprezzamenti e merita di essere inquadrato e sviluppato. E’ quanto ha detto ieri Luigi Zocchi, segretario di Federfarma Lombardia e presidente di Federfarma Varese, al primo incontro del Gruppo di lavoro sullo psicologo in farmacia, istituito dal ministero della Salute e insediato al Cnop, il Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi. Formato al momento da rappresentanti del dicastero, dello stesso Cnop e dell’Ordine dei farmacisti di Roma, il Gruppo ha raccolto da Zocchi numeri e cifre delle esperienze lombarde. In testa quella di Varese, dove da più di dieci anni i titolari offrono un servizio di consulenza psicologica che continua a registrare elevate richieste: «Abbiamo iniziato in via sperimentale» spiega a FPress il segretario di Federfarma Lombardia «poi dal 2010 siamo andati a regime. Ormai sono 27 le farmacie che offrono il servizio e circa 900 i colloqui effettuati in un anno dagli psicologi».

I numeri messi sul tappeto da Zocchi hanno suscitato forte interesse nel Gruppo di lavoro, che a metà giugno passerà il testimone a un Tavolo allargato dove siederanno anche Federfarma, Fofi e Assofarm: «L’obiettivo» continua Zocchi, che al Tavolo rappresenterà il sindacato nazionale «è quello di definire linee guida che siano di riferimento alle rappresentanze territoriali della Federazione intenzionate ad avviare il servizio: selezione, formazione, spazi eccetera». Una prima bozza di queste linee guida è già stata presentata nella riunione di ieri, la versione definitiva dovrebbe essere varata entro l’estate. «Da tale documento» prosegue Zocchi «scaturirà una sorta di progetto-quadro che potrà essere declinato nelle diverse regioni per avviare servizi di consulenza psicologica in farmacia». Tra le proposte caldeggiate da Zocchi e Federfarma, infine, anche quella di istituzionalizzare il Tavolo di lavoro perché continui a operare anche dopo aver concluso il lavoro di inquadramento.