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Remunerazione aggiuntiva, il decreto attuativo doveva arrivare entro il 2 marzo

16 Marzo 2023

È scaduto esattamente due settimane fa, il 2 marzo, il termine entro il quale il ministero della Salute avrebbe dovuto emanare il decreto sulla remunerazione aggiuntiva delle farmacie di cui al comma 533 della legge 197/2022, ossia la Finanziaria per il 2023. Lo ricorda il dossier del Servizio per il controllo parlamentare che monitora la produzione di decreti e provvedimenti attuativi delle leggi approvate dalle Camere. Il bilancio complessivo è tutt’altro che esaltante: dalla XVIII legislatura (nella quale si sono avvicendati tre governi, Conte 1 e 2 e Draghi) restano “incompiuti” 347 provvedimenti attuativi: di questi 57 riguardano la Salute e 147 hanno ormai superato la scadenza dei termini. Sono invece 43 gli interventi attuativi mancati che lascia in eredità la XVII legislatura, dei quali 12 relativi alla Salute.

Per quanto concerne il governo Meloni, invece, sono 139 i provvedimenti che i vari ministeri devono adottare in attuazione di leggi e disposizioni adottate dall’esecutivo, una quarantina dei quali hanno già superato la scadenza fissata. Tra questi, come detto, il decreto del ministero della Salute che attua l’intervento disposto dal comma 532 della Finanziaria, ossia la remunerazione aggiuntiva alle farmacie con una dotazione annuale di 150 milioni: il provvedimento avrebbe dovuto arrivare entro il 2 marzo, due settimane di ritardo sono più che giustificabili considerato anche che il testo deve passare dal parere della Conferenza Stato-Regioni.

Sempre in tema di farmacie, d’altronde, il Servizio per il controllo parlamentare ricorda un altro decreto ministeriale “non pervenuto”: si tratta del provvedimento che avrebbe dovuto dare attuazione all’articolo 8, comma 5bis, del decreto 34/2020, che autorizzava (ma non obbligava) le Regioni ad affidare alle farmacie del territorio la distribuzione dei farmaci della diretta per l’assistenza domiciliare e il primo ciclo terapeutico. Il decreto avrebbe dovuto essere varato entro il 17 settembre 2020, non s’è visto.