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Welfare Federfarma, in arrivo scadenza 2023 ma i titolari si lamentano

17 Dicembre 2022

Avvio ancora tormentato per il programma di assistenza sanitaria integrativa che Federfarma nazionale ha messo a disposizione delle farmacie associate per i propri dipendenti. Nei giorni scorsi il fondo individuato dal sindacato titolari e dalle sigle confederali per gestire le prestazioni del programma – Reciproca sms, con sede a Firenze – ha inviato alle farmacie una mail nella quale invita i titolari ad aggiornare le posizioni dei dipendenti (attraverso il portale dedicato) e procedere al saldo della quota relativa al I semestre 2023 non oltre il 16 gennaio.

La comunicazione tuttavia ha provocato malumori tra i farmacisti. Molti, in particolare, non hanno gradito che Reciproca si sia fatta viva con puntualità svizzera per ricordare la scadenza delle nuove quote ma non abbia mai fatto avere alle farmacie alcuna ricevuta per il pagamento precedente, con scadenza 15 ottobre. Riassume i motivi del malcontento Rocco Vizzini, titolare in provincia di Caltanissetta, che nei giorni scorsi ha pubblicato sui gruppi Facebook dei farmacisti un messaggio con diversi di punti di domanda: «Nonostante abbia pagato entro i termini previsti» spiega a FPress «non ho ancora ricevuto da Reciproca una nota che attesti il bonifico. Certo, ho il riscontro della banca, ma nei giorni scorsi sono andato a consultare la posizione della mia farmacia sul portale della società e ancora non è stata aggiornata: risulta ancora l’indicazione della quota da pagare entro lo scorso ottobre, come se ancora non avessi versato».

Vizzini ha tentato di mettersi in contatto con gli uffici della società per chiedere chiarimenti, ma il telefono risulta sempre occupato mentre al di fuori degli orari di ufficio risponde una segreteria automatica. «Ho inviato allora una mail a Federfarma nazionale, ma non mi hanno mai risposto. Ho telefonato, e mi hanno detto che a loro non risultano problemi».

Secondo qualche collega, riferisce ancora Vizzini, la società farebbe fatica a smaltire il lavoro legato all’apertura delle posizioni di tutte le farmacie, che va fatto manualmente. «Non so se sia vero» osserva il farmacista «ma se fosse non gioverebbe all’immagine di Reciproca: quanti dipendenti hanno in organico per il lavoro di ufficio?».

La domanda è interessante: una verifica tramite visura della Camera di commercio rivela che la società dispone di otto addetti in tutto (ma gli amministratori sono sedici), spalmati nelle quattro sedi di Firenze, Bologna, Forlì e Ravenna. Si tratta però di un organico che sembra sufficiente alle necessità operative, dato che – riferisce il sito istituzionale di Reciproca – sono 90mila gli assistiti in carico.

Ma dai documenti camerali saltano fuori anche altre informazioni: il presidente del Consiglio di amministrazione è Antonio Chelli, che dal primo dicembre è il nuovo presidente della Fimiv, la Federazione italiana della mutualità integrativa volontaria; Chelli però è anche responsabile dell’area vasta costiera di Legacoop Toscana, e soprattutto è dal maggio scorso presidente del Consiglio di amministrazione della Casa della salute di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa, polo sanitario privato di oltre settemila metri quadrati dove il comune del capoluogo sta decentrando diversi servizi pubblici (come la riabilitazione).

Come si ricorderà, la storia del Fondo sanitario integrativo sottoscritto da Federfarma nazionale e sigle sindacali dei dipendenti con il nuovo contratto di categoria è stata piuttosto tormentata. Nonostante il Ccnl facesse decorrere dal primo novembre 2021 il versamento del contributo mensile dovuto dalle farmacie a ogni dipendente per il finanziamento del Fondo sanitario integrativo (13 euro), è soltanto nel luglio successivo che Federfarma nazionale ha portato al voto dell’assemblea l’accordo con Reciproca Sms per la gestione del Fondo e l’erogazione delle prestazioni integrative. Inizialmente, le farmacie avrebbero dovuto registrare le posizioni dei dipendenti e versare i relativi contributi entro il 31 agosto successivo, quindi una prima proroga ha spostato la scadenza al 30 settembre e una successiva l’ha rinviata ancora al 15 ottobre.