filiera

Sistema Farmacia Italia alla sua terza vita: verso sinergia con le cooperative

17 Novembre 2022

Ne ha già consumate due ma si profila all’orizzonte la terza vita per Sistema Farmacia Italia (Sfi), la società fondata nell’ottobre 2018 da Federfarma e Federfarma Servizi (socie al 50% con cinquemila euro di capitale versato da ciascuna) perché tessesse quella “rete delle reti” che doveva rappresentare la risposta delle farmacie indipendenti alle catene del capitale. Alla fine non se ne fece nulla e la parabola (discendente) imboccata da Sfi a partire dall’anno successivo può essere facilmente riassunta dall’andamento di ricavi e utili:

 

2019 214.169 € 74.135€
2020 84.261 € -13.582 €
2021 253 € -25.878 €

 

I due soci, come conferma a FPress il presidente di Federfarma, Marco Cossolo, non hanno dovuto procedere ad alcun ripiano perché le perdite sono state coperte attingendo alle riserve (Sfi ha ricevuto circa 30mila euro nel 2021 dal decreto Aiuti), tuttavia l’andamento dei ricavi è fotografa fedelmente la parabola imboccata dalle adesioni: di fatto, le 1.500 farmacie circa che nel 2019 avevano versato la quota di adesione si sono dileguate in un paio di anni.

Archiviato il progetto della rete delle reti, Sfi si era trascinata nell’inazione (non senza lo zampino della pandemia) fino all’autunno dell’anno scorso, quando Federfarma e Federfarma Servizi avevano provato a “rivitalizzarla” affidandole la regia di due progetti da farmacia dei servizi, su salute maschile e femminile. Ma anche in quel caso, indetta qualche riunione con le cooperative non se n’è poi fatto più nulla.

Ora, come detto, i due soci vanno al terzo tentativo: la filosofia rimane sempre la stessa, fare di Sistema Farmacia Italia il referente delle farmacie indipendenti nei confronti dell’industria per progetti di clinical governance che si traducono nella raccolta di dati utili ai produttori; stavolta però con un’idea in più: irrobustire le chance di successo di Sfi affiancandole la “potenza di fuoco” della società di servizi delle cooperative, Federfarma.co, che metterebbe sul piatto le sue relazioni con l’industria e i suoi uomini, considerato che Sistema Farmacia Italia – come da visura camerale – conta in tutto un solo addetto.

Il progetto è stato affinato in incontro di fine ottobre dai presidenti di Federfarma, Marco Cossolo, di Federfarma Servizi, Antonello Mirone, di Federfarma.co, Vittorino Losio, e del cda di Sfi, Salvatore Cassisi (referente Sunifar di Federfarma Palermo). Anche se, ci tiene a precisare Cossolo, «ancora non abbiamo firmato nulla e ci sono ancora da mettere a punto diverse cose». In ogni caso, spiega Mirone, «puntiamo a rispolverare i principi con cui Federfarma e Federfarma Servizi avevano fatto nascere Sistema Farmacia Italia, cioè lavorare a nuovi modelli di farmacia dei servizi. In questa nuova fase, Sfi avrà così la possibilità di avvalersi di Sec, la piattaforma di Federfarma.co per l’aderenza alla terapia, e di Edufarma, il contenitore per l’aggiornamento dei farmacisti».

Mirone, infine, esclude rischi di sovrapposizione con le iniziative che le cooperative (e le loro reti) già portano avanti con l’industria. «Sarà una sinergia, non un’invasione di campo. Basterà essere chiari nella comunicazione e mettere sempre in evidenza chi fa che cosa».