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Sperimentazione farmacia dei servizi: ecco cosa c’è nei primi cronoprogrammi

17 Dicembre 2019

La prima a trasmettere il proprio documento al Ministero è stata la Sicilia, quattro giorni fa. Quindi a ruota le altre, come Emilia Romagna e Lombardia che hanno spedito ieri. L’invio dei cronoprogrammi per la sperimentazione della farmacia dei servizi da parte delle nove amministrazioni coinvolte (oltre alle tre già citate Piemonte, Lazio, Puglia, Veneto, Campania e Umbria) sta rispettando la scadenza fissata dall’Accordo Stato-Regioni dell’ottobre scorso, che imponeva il recepimento dell’intesa entro il 17 novembre e la trasmissione del cronoprogramma entro il 17 dicembre, cioè oggi.

Tappa decisiva quest’ultima, non soltanto perché il documento elenca i servizi che ogni Regione intende sperimentare, il numero delle farmacie e dei pazienti da coinvolgere e l’entità della remunerazione per i farmacisti, ma anche perché senza cronoprogramma non scatta il versamento della prima tranche (20%) dei 36 milioni stanziati per la sperimentazione. Vediamo che cosa c’è nei primi documenti che FPress è riuscito a vedere.

 

Il cronoprogramma dell’Emilia Romagna

Per la ricognizione della terapia farmacologica, l’obiettivo della Regione è di coinvolgere su base volontaria almeno l’80% delle farmacie convenzionate (cioè 900-1.000). Le quali, a loro volta, dovranno reclutare fino a 15mila pazienti con bpco nel 2020 (max 10 per farmacia) e 70mila nel 2021.

I farmacisti titolari, inoltre, dovranno autocertificare la presenza di almeno un componente dello staff formato per la specifica attività e la disponibilità di «uno spazio adeguato nel quale effettuare gli incontri», due all’anno per paziente. In ogni colloquio, da ripetere a distanza di circa sei mesi, dovrà essere compilata una scheda informatizzata nella quale andranno registrati – tra le altre cose – dati anagrafici, informazioni sul percorso di cura, abitudini al fumo, terapie in atto e altre patologie (in particolare ipertensione e diabete), valutazione dell’aderenza terapeutica, valutazione della tecnica inalatoria praticata dal paziente, eventuale intervento per il corretto impiego del device, registrazione di effetti indesiderati eccetera. La remunerazione prevista per le farmacie ammonta a 17,50 euro più iva a paziente.

Così organizzata, la ricognizione terapeutica consentirà anche il monitoraggio in farmacia dell’aderenza terapeutica dei pazienti con bpco, ipertensione e diabete. La sezione della scheda dedicata al punto, infatti, elencherà quattro domande da sottoporre all’assistito, che consentiranno al farmacista di valutare con un punteggio specifico il livello di aderenza terapeutica. A seconda dell’esito, il professionista effettuerà «un breve intervento educazionale sul ruolo dei farmaci e sull’importanza della corretta aderenza alla prescrizione medica». Il tutto ricompreso sempre nei 17,50 euro previsti per la ricognizione farmacologica.

Tra i servizi selezionati dall’Emilia Romagna anche l’attivazione del Fascicolo sanitario elettonico (Fse): anche in questo caso l’obiettivo è di reclutare almeno l’80% delle farmacie convenzionate, che riceveranno un compenso di 6,80 euro più iva per assistere il cittadino nell’apertura del Fse e rilascio dell’identità elettronica (compilazione della domanda, scansione e caricamento dei documenti, validazione dei contatti, verifiche e riconoscimento), oppure 3,40 euro più iva se la richiesta è soltanto quella di attivare il Fse.

Segue la telemedicina: in questo caso, ricorda il cronoprogramma, la Regione ha già elaborato un proprio piano diretto a utilizzare la diagnostica a distanza per l’assistenza sanitaria nelle isole minori e nelle località di difficile accesso; il servizio, di conseguenza, riguarderà le sole farmacie rurali e si rivolgerà ai pazienti 75enni o più residenti in zone rurali o disagiate, secondo modalità che verranno definite nel protocollo attuativo regionale in arrivo nel 2020. Per lo stesso motivo, il cronoprogramma non specifica la remunerazione prevista per tali prestazioni, anche se avverte che i compensi saranno «a tariffa» e retribuiranno «il servizio di supporto al cittadino nell’applicazione del dispositivo e la trasmissione dei dati al centro erogatore».

Infine lo screening al colon-retto, per il quale alcune Asl dell’Emilia Romagna già si appoggiano alle farmacie. Stesso target di reclutamento (80% degli esercizi convenzionati), pazienti invitati a recarsi in farmacia tramite lettera dell’azienda sanitaria, kit riconsegnati dagli assistiti ai centri raccolta dell’Asl o alel farmacie (a seconda di quanto previsto dai patti aziendali) e infine remunerazione alle farmacie tramite «canone mensile indipendentemente dal numero dei kit consegnati e dei campioni ritirati». Dettagli rinviati a un protocollo da emanare nel nuovo anno.

 

Il cronoprogramma della Lombardia

L’obiettivo è di coinvolgere nella sperimentazione il maggior numero di farmacie del territorio. In particolare, nel caso del Fse e dello screening del colon-retto il cronoprogramma confida nell’adesione totale degli esercizi, negli altri si riportano percentuali minime indicative. Nel caso della ricognizione farmacologica, per esempio, gli esercizi da reclutare devono essere almeno il 15-30% (450-900 farmacie) e i pazienti (con prescrizioni in ambito specialistico oncologico o con altre patologie croniche) più di duemila. L’attività, dal canto suo, comprenderà compilazione scheda di ricognizione, invito a recarsi dal medico curante o presso la struttura indicata dalla Regione con la scheda per le valutazioni del caso e programmazione con l’assistito degli aggiornamenti della scheda a cadenza trimestrale (o meno in caso di cambiamenti nella terapia).

Stessi target di reclutamento delle farmacie per il monitoraggio dell’aderenza terapeutica su ipertensione, bpco e diabete, dove l’obiettivo è arruolare circa 6.700 pazienti per ogni servizio. Nel primo (ipertensione) l’attività comprende misurazione della pressione e, in caso di valori fuori norma, compilazione di due questionari, sociale e aderenza. Se il paziente risulta aderente ma non a target, il farmacista lo inviterà a tornare dal proprio medico (con il materiale compilato) per una rivalutazione della terapia; se il paziente risulta non aderente e non a target, il farmacista approfondirà i motivi della mancata aderenza e rimanderà il paziente al suo curante. L’assistito, inoltre, verrà invitato a tornare in farmacia per rivalutare l’aderenza.

Le attività previste per il monitoraggio dell’aderenza nei malati di bpco, invece, comprendono somministrazione degli stessi due questionari già citati in precedenza – sociale e sull’aderenza – addestramento all’uso del device e invito al paziente a ripresentarsi in farmacia per la preparazione di ogni nuova confezione, in modo da rivalutare l’aderenza con l’interessato tramite questionario a punteggio. Il monitoraggio dell’aderenza terapeutica nei pazienti affetti da diabete, infine, prevede tra le attività la somministrazione dei due questionari e, ai soggetti risultati non aderenti, counselling più invito a ripresentarsi in farmacia dopo tre mesi per la rivalutazione. Le persone non diabetiche ma eleggibili per lo screening saranno invece sottoposti alla valutazione del rischio diabete.

Tra gli altri servizi di cui si avvarrà la Regione nell’ambito della sperimentazione la telemedicina (farmacie da arruolare 10-20%), nell’ambito della quale gli esercizi metteranno a disposizione le proprie apparecchiature (holter pressorio, holter cardiaco, spirometria, ecg) per effettuare esami dietro prescrizione medica. Per quanto concerne la remunerazione di tutti i servizi, infine, il cronoprogramma non fissa compensi numerici ma definisce la formula con cui verranno quantificati nei Protocolli attuativi, «di concerto con le associazioni di categoria e l’ordine dei farmacisti». Formula, si legge, che terrà conto dei costi sostenuti dalla farmacia, del tempo speso «associato all’attività professionale» e degli oneri della singola prestazione.

 

Soddisfazione dalle farmacie siciliane

In attesa di vedere i contenuti del cronoprogramma siciliano, arrivano commenti soddisfatti da Federfarma regionale: «I servizi rappresentano il futuro della farmacia» dice il presidente, Gioacchino Nicolosi «ne è convinto anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, che nelle sue ultime apparizioni ha parlato di potenziamento del territorio e delle cure primarie. Il nostro auspicio è che ai servizi elencati nel cronoprogramma partecipi il maggio numero possibile di farmacie del territorio».