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Farmacia dei servizi, i cronoprogrammi di Campania e Puglia

19 Dicembre 2019

Si allunga velocemente la lista delle Regioni che hanno inviato al Ministero il cronoprogramma per la sperimentazione della farmacia dei servizi. L’altro ieri è stata la volta della Campania, che ha licenziato il documento mediante decreto del commissario ad acta per la Sanità regionale, Vincenzo De Luca (cioè il presidente della Regione). Il piano non è prodigo di dettagli, anzi: quattro pagine dattiloscritte, che auspicano in apertura il coinvolgimento di tutte le 1.650 farmacie campane ma non fornisce alcuna indicazione su criteri e cifre con cui verranno remunerate (a parte ricordare lo stanziamento complessivo di cui usufruirà la Regione, 4,5 milioni di euro).

Nel cronoprogramma, poi, mancano anche riferimenti al numero delle farmacie da reclutare per ciascun servizio e dei pazienti da arruolare, dettagli velocemente rimandati a una serie di protocolli che un gruppo di lavoro istituito allo scopo dovrebbe emanare in tempo per l’avvio della sperimentazione, cioè la prossima primavera.

Anche sui singoli servizi da avviare, infine, prevale la sintesi: in materia di monitoraggio dell’aderenza terapeutica per bpco, ipertensione e diabete, per esempio, il documento si limita a indicare i dati che le farmacie devono inviare trimestralmente agli uffici regionali (rilevazione mensile dei pazienti intercettati, della percentuale di pazienti non aderenti, della percentuale di pazienti che hanno migliorato l’aderenza eccetera), senza però dettagliare l’attività da condurre in farmacia e i questionari da somministrare. Nel caso della riconciliazione farmacologica, addirittura, viene chiesta la rilevazione mensile degli «esami effettuati in farmacia», un’incongruenza che andrà senz’altro chiarita.

Appare molto più circostanziato, invece, il cronoprogramma pugliese, che “pesa” una trentina di pagine. Anche qui viene formulato già dalle prime battute l’impegno di coinvolgere nei servizi elencati dall’accordo Stato-Regioni del 17 ottobre tutte le farmacie e tutte le Asl pugliesi, in percentuali però variabili da prestazione a prestazione a seconda degli obiettivi e dei tassi epidemiologici locali: per l’attivazione del Fse – per esempio – sarà arruolato il 100% degli esercizi, per la ricognizione farmacologica il 20%, per l’aderenza terapeutica dei pazienti con bpco il 30%, per lo screening del diabete il 25%, per la spirometria (telemedicina) il 10%. Variabili anche i target di arruolamento dei pazienti: per la ricognizione si attendono 10 reclutamenti a farmacia (8 per le rurali), per l’holter cardiaco 15 (10), per l’ecg 25 (20).

Per quanto concerne la remunerazione, il cronoprogramma non fornisce cifre già definite per ciascun servizio (come faceva l’Emilia Romagna, per esempio) ma elenca le voci da considerare nella determinazione del compenso: i costi (tempo del dipendente farmacista, organizzazione, consumabili eccetera) e il ricarico (agganciato all’onorario professionale della Tariffa nazionale) più una quota aggiuntiva per le rurali. Non comporterà costi per la Regione, invece, la predisposizone da parte di Federfarma regionale della piattaforma informatica sulla quale le farmacie caricheranno dati e questionari raccolti nel corso della sperimentazione.

Particolarmente dettagliato anche l’elenco delle attività da svolgere in farmacia per ogni servizio. Nel caso dell’aderenza alla bpco, per esempio, il farmacista dovrà somministrare i due questionari standard previsti per la sperimentazione, effettuare la ricognizione della terapia farmacologica e mostrare come vanno usati gli eventuali device (inalatori, strumenti di autocontrollo), procedere a una pulsossimetria e, nel caso in cui i valori pressori fossero anomali rispetto ai valori standard, invitare il paziente a recarsi dal proprio medico di famiglia per ulteriori controlli. Ai pazienti che risultano non aderenti alle raccomandazioni mediche, inoltre, il farmacista dedica uno specifico counselling, mentre a tutti gli altri rivolge l’invito a tornare a tre e sei mesi dall’arruolamento (per ripetere questionari e pulsiossimetria e, nel caso, l’addestramento all’uso corretto del device).