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Tamponi, Cossolo alle associazioni consumatori: i prezzi non sono aumentati

9 Aprile 2022

Nonostante la fine dell’emergenza, le farmacie del territorio hanno mantenuto il prezzo dei tamponi antigenici fermo ai 15 euro del protocollo Figliuolo. Ed è impreciso dire che dall’inizio di aprile è raddoppiato il costo dei test rapidi per i 12-18enni, che sino a fine marzo ammontava a 8 euro, perché in realtà è soltanto finito il rimborso di 7 euro che aggiungeva il Ssn per arrivare ai 15 euro del prezzo calmierato. E’ quanto ricorda all’Ansa il presidente nazionale di Federfarma, Marco Cossolo, rispondendo ai rilievi mossi nei giorni scorsi da Federconsumatori e Altroconsumo.

In particolare, il presidente di Federconsumatori, Michele Carrus, aveva parlato di «aumenti immorali di un bene che costa un decimo di quello che si fa pagare».

«È vero» replica Cossolo «che terminato il periodo emergenziale è decaduta la norma sul prezzo calmierato. Tale prezzo ammontava a 15 euro per tutti i test rapidi, compresi quelli per i ragazzi che costavano 8 euro perché c’era un’integrazione del Ssn di 7 euro» Al termine del periodo emergenziale, prosegue Cossolo, Federfarma ha diramato una circolare a tutte le farmacie per raccomandare il mantenimento del prezzo calmierato, ossia 15 euro massimo. «Credo che la stragrande maggioranza delle farmacie abbia seguito tale indicazione» valuta Cossolo «e dire che il prezzo dei test per i 12-18enni è raddoppiato non è preciso, perché in realtà il calmieramento ammontava anche in questo caso a 15 euro ma il Servizio sanitario ne metteva sette di tasca sua».

Imprecisi anche i rilievi riguardo ai costi sostenuti dalle farmacie. «Non ha senso ridurre i costi del servizio al solo costo dei tamponi» ricorda Cossolo «tant’è vero che il prezzo calmierato è stato definito con il commissario Figliuolo valutando tutte le voci a carico della farmacia. Alla fine al farmacista restava una marginalità non superiore ai 3-4 euro».