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Truffe sul green pass, Pignatelli (Nas) a Racca: farmacie preziose

26 Gennaio 2022

Per sventare le truffe dei no-vax è fondamentale la collaborazione delle farmacie, che si possono soltanto ringraziare per quanto stanno facendo in questa pandemia. Lo ha detto il comandante dei Nas di Milano, tenente colonnello Salvatore Pignatelli, nell’incontro avuto ieri con la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca. Sul tavolo, ovviamente, la campagna di controlli avviata dal Comando carabinieri per la tutela della salute con l’obiettivo di prevenire abusi e raggiri sul sistema del green pass.

La presidente Racca ha colto l’occasione per ringraziare i Nas del lavoro svolto quotidianamente a difesa di assistiti e operatori della sanità, il comandante Pignatelli dal canto suo ha espresso riconoscenza per l’instancabile contributo assicurato dalle farmacie dall’inizio dell’emergenza sanitaria.

«Riguardo alle verifiche di questi giorni» spiega a FPress Annarosa Racca «Pignatelli ha tenuto a sottolineare che non ci sono farmacie tra i punti tampone chiusi finora e ha sottolineato che truffe e raggiri si possono fermare soltanto con un’attività preventiva». L’invito che l’ufficiale ha rivolto alle farmacie lombarde attraverso la presidente Racca, quindi, è estendere il saldo rapporto di collaborazione che già esiste tra Nas e farmacisti con una vigilanza ancora più severa sulle persone che si presentano per sottoporsi al tampone.

«Dal canto nostro» prosegue Racca «abbiamo fatto presente al comandante Pignatelli i crescenti casi di “mobbing” che hanno per protagonisti i no-vax e per vittime le farmacie: intimidazioni, ricatti, tentativi di corruzione, persino implorazioni, si ricorre a ogni genere di pressione per convincere i farmacisti a falsificare il test o il green pass». L’ufficiale dei Nas ha sollecitato le farmacie a segnalare tempestivamente al Comando casi e nominativi per il tramite delle associazioni territoriali, oppure telefonare subito al 112 nell’eventualità di aggressioni verbali o fisiche.

Intanto in una circolare diffusa ieri Federfarma nazionale raccomanda alle farmacie associate di chiedere sempre il documento d’identità a chi intende sottoporsi a test antigenico. «L’esatta identificazione del soggetto interessato» scrive il sindacato «è rilevante ai fini sanitari, per attribuire correttamente il referto al soggetto a cui è stato somministrato il tampone, nonché ai fini legali perché, come noto, l’esito di un tampone antigenico rapido può produrre effetti giuridici».