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Comparto pharma, bene il 2019 ma preoccupano i consumi sotto covid

10 Luglio 2020

Covid ha picchiato duro ma l’industria del farmaco può dire di essere entrate nel tunnel dell’emergenza epidemica con tutti i fondamentali bene a posto, come confermano i numeri riportati dall’articolo con cui il Sole 24 Ore ha accompagnato la notizia della rielezione di Massimo Scaccabarozzi a presidente di Farmindustria. La produzione, per cominciare, è cresciuta anche nel 2019 e ha raggiunto i 34 miliardi di euro (export compreso, che rappresenta l’85% del totale). In positivo anche l’occupazione, che registra un incremento (+10%) doppio rispetto alla media nazionale e soprattutto si distingue per la qualità: dei 66.500 addetti impiegati nel settore, il 90% è rappresentato da laureati e diplomati. E le donne sono il 43%, a fronte di una media nazionale che si ferma al 29%.

Ora l’attenzione è interamente rivolta alla crisi da pandemia: le imprese, riferisce il quotidiano economico, hanno assicurato la continuità operativa nel rispetto delle condizioni di sicurezza dei lavoratori e con un limitatissimo ricorso agli ammortizzatori sociali. In tal modo, è stata garantita la continuità terapeutica ai 26 milioni di italiani che assumono abitualmente farmaci, mentre in tre mesi il valore della produzione generata ha raggiunto i 17 miliardi.

Restano diverse sfide da giocare: diminuisce la domanda in farmacia (-4% a unità nei primi 5 mesi dell’anno, -22% a maggio) e anche le cure nei reparti ospedalieri mostrano evidenti contrazioni (-8% ad aprile nelle vendite dei farmaci a uso ospedaliero). Visto che la spesa per farmaci in Italia resta tra le più basse d’Europa (-8% rispetto ai principali vicini) e tra il 2009 e il 2019 non è cresciuta più dell’1% all’anno.