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Doxapharma: consumatori di omeopatici, uno su tre acquista anche online

20 Aprile 2021

Tra gli italiani che si curano con farmaci omeopatici, uno su tre li acquista ormai anche sul web. E’ quanto rivela un’indagine condotta da Doxapharma per Omeoimprese, l’associazione che rappresenta le industrie del settore: covid e distanziamenti, in sostanza, stanno spingendo progressivamente su internet anche i consumatori di prodotti omeopatici. In particolare, l’acquirente online ha un’età media di 44 anni, è donna nel 61% dei casi ed è sempre connesso nel 72% (soprattutto con lo smartphone), arriva a comprare su internet fino a 8 prodotti l’anno. E dice di acquistare a distanza perché così beneficia di promozioni varie, ma anche perché approfitta di un’offerta nettamente più ampia.

«Il rovescio della medaglia» commenta il presidente di Omeoimprese, Giovanni Gorga «è la mancanza di un consiglio da parte del farmacista. Il rapporto fra consumatore e professionista della salute resta per fortuna un punto fermo per moltissimi italiani, ma ci appelliamo alle associazioni e agli ordini dei farmacisti perché non venga mai meno un aggiornamento professionale di qualità anche nel campo delle medicine complementari, in modo che l’acquisto in farmacia prevalga sempre su quello online».

La pandemia ha finito per spingere su internet anche chi era ancorato ai canali fisici, ma questo nno significa che conclusa l’emergenza tutti torneranno alle vecchie abitudini: il 94% degli intervistati dice che continuerà a comprare in rete, 1 su 3 pensa che questo trend è destinato a crescere.

«A differenza di quanto accade nel resto d’Europa» osserva Gorga «nel nostro Paese la legge vieta di accompagnare il prodotto omeopatico con indicazioni terapeutiche, nonostante si tratti di un farmaco. Perché tutti i medicinali da banco, dall’antipiretico all’analgesico e all’antiallergico, sono accompagnati da un bugiardino che ne illustra il corretto impiego e i rischi di assunzione impropria, mentre noi non possiamo fare altrettanto con i nostri prodotti?». Eppure, dal sondaggio di Doxapharma emerge con evidenza il desiderio dei consumatori di ricevere dalle aziende maggiori informazioni sui farmaci omeopatici che acquistano. «Si tratta di un grosso gap che va prontamente colmato perché comporta perdite di fatturato per le piccole e medie imprese. Anche se questo comparto rappresenta poco più dell1% del mercato farmaceutico, contribuisce ogni anno alle casse dello Stato con 50milioni di euro di tasse e dà lavoro a circa 2.000 addetti».

Nella sua indagine Doxapharma indaga anche sugli acquisti online dall’estero: passa da questo canale oltre il 30% dei farmaci omeopatici consumati in un anno, ma in 1 caso su 3 si compra oltre confine perché il prodotto che si cerca in Italia non si trova. Il primo Paese di riferimento per le spese omeopatiche degli italiani è la Germania (31%), seguito dalla Francia (24%). «Non a caso» conclude Gorga «si tratta dei primi due mercati dell’omeopatia, seguiti dall’Italia che, purtroppo, ancora oggi, deve scontrarsi con alcuni pregiudizi».