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Nel 2017 ospedaliera in rosso di 1,7 miliardi. Per l’industria torna il payback

23 Maggio 2018

L’aggregato di spesa farmaceutica ospedaliera e spesa per la distribuzione diretta-dpc sfonda anche nel 2017: circa 1,7 miliardi di euro il disavanzo tra budget e consuntivo (7,7 e 9,4 miliardi rispettivamente) secondo il report diffuso ieri da Iqvia, provider globale di dati e informazioni di mercato. Il “rosso”, dicono i dati, si ripete nonostante la rideterminazione dei tetti di spesa, che dall’anno scorso mette su un piatto gli acquisti diretti di ospedali e Asl e sull’altro la spesa farmaceutica convenzionata, quella cioè che passa dalle farmacie. Cambiano gli addendi ma il risultato rimane lo stesso: la spesa per farmaci acquistati direttamente chiude l’anno con un’incidenza sulla spesa sanitaria pari all’8,4%, quasi due punti sopra il proprio tetto (6,89%). «E’ la conferma» commenta Iqvia «che il budget assegnato per il 2017 non era sufficiente».

Tutt’altra tendenza per la convenzionata (ricetta rossa), che invece rispetta il proprio tetto (7,69%) e chiude l’anno con una spesa inferiore al budget di 372 milioni di euro. Le norme però non prevedono la possibilità di utilizzare l’avanzo per ridurre lo sfondamento dell’ospedaliera, che dunque dovrà essere ripianato integralmente da Regioni e industrie del farmaco, ciascuna per una quota pari al 50%. «In sostanza» spiega Sergio Liberatore, amministratore delegato di Iqvia Italia «il governo fissa ogni inizio d’anno il tetto di spesa, ma poi se viene superato tocca alle aziende farmaceutiche ripianare il disavanzo, anche se il tetto era oggettivamente sottofinanziato».

Risultano invece congrui i due fondi da 500 milioni di euro ciascuno per l’acquisto dei farmaci innovativi oncologici e degli innovativi non oncologici: quest’ultimo è stato quasi interamente impiegato nel 2017 per l’acquisto dei farmaci contro l’epatite C (anti-Hcv), il fondo per i farmaci oncologici dovrebbe mostrare un avanzo significativo perché la spesa per questi medicinali non dovrebbe aver superato nel 2017 i 400 milioni di euro. «Negli ultimi anni» conclude Liberatore «la pressante esigenza di garantire la sostenibilità economica del Ssn ha portato all’attuazione di una serie di interventi di contenimento della spesa che penalizzano l’industria farmaceutica. Anche le prime stime del 2018 confermano il trend dell’anno precedente, con una spesa per acquisti diretti che sfonderà il tetto programmato di circa due miliardi e la spesa convenzionata che rimarrà ampiamente entro il tetto. Anche per le imprese c’è un problema di sostenibilità economica: bisogna evitare che, per le multinazionali, sia sempre meno allettante investire in Italia».