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Fascia C, dalla revisione dei prezzi dell’anno dispari aumenti medi del 6,24%

22 Gennaio 2021

C’è il tadalafil Sandoz che costa il 14% in più e l’equivalente di Zentiva che rincara soltanto dell’1%; il loperamide Doc Generici che cresce di un altro 14% e la Tachipirina orosolubile di Angelini che aumenta di 5 centesimi, +0,75%. Ritocchi in ordine che più sparso non si può dalla lista dei farmaci di fascia C con obbligo di ricetta che a gennaio cambiano il prezzo al pubblico come accade all’inizio di ogni anno dispari. Le variazioni, come noto, derivano da quanto dispone l’articolo 1, comma 3, del cosiddetto decreto Storace (dl 87/2005) che obbliga le aziende produttrici a variare in aumento i prezzi dei loro farmaci di fascia C soltanto nel primo mese degli anni dalla data dispari.

Nei giorni scorsi Federfarma ha diramato alle farmacie associate l’elenco dei medicinali interessati da variazioni di listino, accompagnati dal vecchio e dal nuovo prezzo. Poco più di 850 le referenze in lista, che nell’insieme evidenziano un aumento medio dei prezzi del 6,24%.

Dietro alla media del mezzo pollo, tuttavia, la forbice degli incrementi è quanto mai aperta. Per cominciare ci sono farmaci che addirittura calano di prezzo, come quattro refrenze del Zakfil di Dymalife, farmaco contro la disfunzione erettile a base di sildenafil (-24% il taglio più consistente, -16% il più contenuto). Tra i farmaci che aumentano con percentuali contenute, invece, ci sono tra gli altri l’anticoncenzionale Loette di Pfizer, a base di levonorgestrel (+1,35%) e il pregabalin di Doc Generici (+1,56%). In fondo alla classifica invece, tra i farmaci che evidenziano gli aumenti più cospicui, l’Effortil di Sanofi (+433%), Lorazepam Zentiva (+11,36%) e il Tobradex collirio di Novartis (+9,17%).