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Iqvia, consuntivo 2017: spesa ospedaliera e convenzionata ormai pari

14 Aprile 2018

Il mercato del farmaco etico in farmacia chiude il 2017 con un giro d’affari fermo a 15 miliardi di euro, senza sostanziali variazioni rispetto all’anno precedente. Stabili anche i valori del farmaco rimborsato, che termina l’anno a 10,4 miliardi, sebbene all’interno della classe A – che rappresenta l’80% dell’etico in farmacia – siano in decisa crescita gli acquisti privati (+3,3% sul 2016, +18,7% se l’analisi si restringe ai soli generici). I dati arrivano dal report con cui Iqvia ha fotografato numeri e percentuali del mercato farmaceutico nel 2017, per un consuntivo che conferma tendenze già consolidate: il mercato totale del farmaco etico in Italia, nei due canali ospedale e farmacia, cresce in valori di quasi il 3% e tocca a fine anno i 21,2 miliardi di euro, mentre nei volumi rimane sostanzialmente invariato.

L’incremento, ancora una volta, si deve interamente al canale ospedaliero, che nel 2017 mette a segno un +4% e arriva a toccare i 10,3 miliardi, quasi lo stesso valore della spesa Ssn in farmacia. L’aumento è frutto di una crescita che è diventata significativa soprattutto da agosto, quando il tasso di crescita ha raggiunto medie mensili del 10%. All’origine, dicono le analisi di Iqvia, ci sarebbe l’ingresso di nuovi farmaci oncologici e per il trattamento dell’epatite C, grazie anche all’apertura delle terapie a nuovi gruppi di pazienti.

Per le farmacie del territorio le buone notizie arrivano dalla dpc, che nel 2017 mette a segno un +13,3% e tocca i 2,1 miliardi di euro (trainata principalmente dai Nao, cui si deve il 50% dell’incremento), e dai farmaci di fascia C, il cui mercato cresce del 2,9% grazie principalmente ad analgesici, urologici, oftalmici e neurolettici.

Dati incoraggianti anche dal comparto del senza ricetta, che ormai vale quasi il 50% del mercato della farmacia (9,8 miliardi di euro a valori nel 2017, +0,7%). A fare da traino, qui, sono gli Otc – categoria nella quale Iqvia ricomprende i farmaci Sop, i notificati (integratori), gli omeopatici, i fitoterapici e i presidi medico chirurgici – che chiudono l’anno con un giro d’affari di 5,8 miliardi di euro. A loro volta, a fare da locomotiva a questo segmento sono gli integratori, che fanno registrare per il quarto anno consecutivo una crescita sostenuta (+5,7%) e si ripropongono una volta di più un’opzione di estrema rilevanza per il consiglio del farmacista. «In questo momento, l’alternativa che si prospetta ai farmacisti titolari è quella di rinnovarsi o essere superati» è il commento dell’amministratore delegato di Iqvia, Sergio Liberatore «nel 2017 sono state aperte circa 400 nuove farmacie in Italia, ma da dieci anni il mercato complessivo del canale resta fermo attorno ai 25 miliardi di euro».