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Pillola anticoncezionale, Aifa valuta ritorno alla rimborsabilità

27 Ottobre 2018

La pillola anticoncezionale potrebbe presto tornare sotto l’ombrello della rimborsabilità Ssn. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Armando Bartolazzi, rispondendo a un’interrogazione della deputata Michela Rostan (Leu) che chiedeva quali iniziative intendesse adottare il Ministero per assicurare l’accesso gratuito e universale alla contraccezione. L’Aifa, ha detto Bertolazzi, è attualmente al lavoro per valutare farmaci anticoncezionali dal miglior profilo beneficio/rischio, con l’obiettivo di ammetterli poi alla rimborsabilità.

Nel novembre 2015, ha ricordato ancora il sottosegretario, l’Agenzia del farmaco aveva riclassificato in classe C tutte le specialità elencate nella categoria Atc “contraccettivi ormonali per uso sistemico” al fine di armonizzarne i regimi di fornitura. Fino a quel momento, infatti, le specialità medicinali classificate come anticoncezionali si dividevano tra fascia A e C per decisioni risalenti alla Commissione unica del farmaco insediata nel 1993.

La riclassificazione del 2015, ha continuato Bertolazzi, era motivata dalle risultanze di alcuni studi, dai quali emergeva che i contraccettivi rimasti in classe A non mostravano profili di sicurezza superiori ai farmaci della stessa categoria classificati in C. Era dunque opportuno rimuovere condizioni che potevano determinare «inappropriati orientamenti prescrittivi». Ora, invece, l’Aifa ha avviato una riflessione che ha coinvolto le principali società scientifiche italiane di ginecologia ed endocrinologia, con l’obiettivo di assicurare la rimborsabilità Ssn «in favore di categorie di popolazione caratterizzate da una maggiore fragilità».