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Antitrust, istruttoria contro l’Ordine di Bari-Bat per intesa anticoncorrenziale

27 Ottobre 2021

L’Antitrust ha aperto un’istruttoria per intesa restrittiva della concorrenza nei confronti dell’Ordine interprovinciale dei farmacisti di Bari-Barletta-Andria-Trani e di sedici farmacie di Altamura (provincia di Bari). A ufficializzarlo la delibera pubblicata ieri sul proprio sito dall’Autorità garante, che cita una segnalazione inviata nell’aprile scorso da un farmacista titolare della cittadina barese.

Come riporta il provvedimento, le farmacie coinvolte nell’istruttoria avrebbero avviato almeno dal 2014 «un’intesa volta a impedire o comunque limitare l’applicazione di sconti sul prezzo al pubblico dei medicinali e di altri prodotti quali gli integratori». Tali condotte, secondo il segnalante, «sarebbero state condivise e in qualche modo avallate dall’Ordine Interprovinciale dei farmacisti, che avrebbe convocato diverse riunioni per richiamare il rispetto delle regole del Codice deontologico e della normativa in materia di sconti sui farmaci». In particolare, l’Autorità garante cita i verbali di diversai incontri tra farmacisti ospitati nella sede dell’Ordine, tra i quali uno del novembre 2017 dove si inviterebbero i presenti a «evitare sconti su etici di fascia A e di fascia C oppure concordarli in maniera limitata e omogenea», così come «non scontare gli integratori ordinati con ricetta bianca il cui ricarico è solo del 22 o 25%».

Sul tema l’Antitrust ricorda il decreto legge 223/2006, che in tema di farmaci otc autorizza «ciascun distributore al dettaglio di determinare liberamente lo sconto sul prezzo indicato dal produttore»; il decreto 201/2011, che «ha esteso la possibilità di praticare liberamente sconti sui prezzi al pubblico per tutti i medicinali di fascia C, purché tali sconti vengano esposti in modo leggibile e chiaro al consumatore e siano praticati a tutti gli acquirenti»; infine il decreto 1/2012, che autorizza le farmacie a «praticare sconti sui prezzi di tutti i tipi di farmaci e prodotti venduti e pagati direttamente dai clienti (quindi anche i farmaci di fascia A acquistati privatamente, ndr)».

Chiarito il quadro normativo, prosegue il garante, appare chiaro che l’obiettivo di quegli incontri sia stato «quello di limitare l’applicazione degli sconti – o comunque concordarne preventivamente la misura – da riconoscere sul prezzo dei prodotti farmaceutici e parafarmaceutici, pagati direttamente dai clienti e venduti nelle farmacie. Tale intesa appare di per sé idonea a ridurre sensibilmente la concorrenza di prezzo tra i farmacisti di Altamura nel mercato della vendita al dettaglio dei prodotti farmaceutici e parafarmaceutici, in violazione dell’articolo 2, comma 2, della Legge 287/1990». Seppure confinata al territorio del Comune di Altamura, poi, l’intesa «coinvolge quasi tutte le farmacie ivi presenti (sedici su ventidue) e l’Ordine interprovinciale. Essa rappresenta, in particolare, un’infrazione alla normativa Antitrust particolarmente grave, in quanto diretta ad eliminare la concorrenza tra gli operatori rispetto a una variabile economica di particolare rilevanza qual è il prezzo».

Considerato, prosegue il Garante, che le farmacie «costituiscono imprese ai sensi dell’articolo 2 della Legge 287/90» e gli Ordini rappresentano «un’associazione di imprese», la condotta descritta «è suscettibile di configurare un’intesa restrittiva della concorrenza» sulla quale è opportuno l’avvio di un’istruttoria. Le parti interessate hanno 60 giorni di tempo per esercitare il diritto a essere sentite, il procedimento dovrà concludersi entro il dicembre 2022.