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Iodio, deferita dall’Ordine farmacia che vendeva integratori anti-radiazioni

18 Marzo 2022

Dovrà presentarsi davanti al Consiglio di disciplina dell’Ordine dei farmacisti di Roma il direttore della farmacia capitolina che nei giorni scorsi aveva pubblicizzato con un cartello esposto all’ingresso una marca di integratori a base di ioduro di potassio. La comunicazione, scrive l’Ordine in una nota, «induce a credere che il prodotto abbia proprietà “protettive” contro le radiazioni in caso di emergenza nucleare», nonostante il “micro-dosaggio” unitario (150 mcg): nell’annuncio, infatti, sono raffigurate alcune capsule contraddistinte dal logo a triangoli neri e gialli che simboleggia il rischio di radiazioni, seguite dal claim che invita il cliente a «proteggere se stesso e i propri cari».

Il comportamento posto in essere, prosegue l’Ordine, «integra in tutta evidenza una lesione dei principi deontologici posti a fondamento della professione farmaceutica, soprattutto laddove – ignorando del tutto le evidenze e conoscenze scientifiche in materia – fa leva sul particolare clima di paura originato dal conflitto russo-ucraino in corso». Questo, conclude la nota, «al di là di ogni altra possibile valutazione, che comunque sarà fatta».

Come si ricorderà. La settimana scorsa il Governo aveva inviato alla Conferenza delle Regioni la bozza finale del nuovo Piano per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari: il documento raccomandava l’avvio della iodioprofilassi soltanto in caso di «incidente a una centrale nucleare posta entro 200 km dai confini nazionali», con somministrazione da avviare meno di 24 ore prima dell’esposizione e sino a due ore dopo. «Considerato che il “blocco funzionale” tiroideo dopo una singola somministrazione è di circa 24-48 ore» concludeva la bozza «si ritiene sia sufficiente un’unica somministrazione di iodio stabile alla posologia consigliata (100 mg di iodio o 130 mg di ioduro di potassio negli over 12, ndr)».