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Omeopatici, il 76% dei farmacisti li ha consigliati nel periodo pandemico

7 Giugno 2023

I farmacisti hanno fiducia nelle medicine naturali e il 76,5% ha dichiarato di avere consigliato un prodotto omeopatico nel periodo pandemico come o addirittura di più di prima. E il trend non sembra destinato a cambiare: il 91,5%, infatti, sostiene che nel post-Covid continua e continuerà a proporre i farmaci omeopatici ai propri clienti. È quanto emerge dall’indagine “L’Omeopatia in Italia, l’andamento del comparto pre, durante e post-pandemia nelle farmacie italiane”, presentata l’altro ieri a Pavia e condotta da Silvia Figini (docente di statistica economica) e da Alfredo Sassi (professore a contratto di modelli computazionali per il marketing).

Secondo la ricerca, durante l’emergenza sanitaria del 2020 le farmacie hanno patito un calo contenuto dei consumi di prodotti omeopatici, mentre il 2021 è stato un anno di sostanziale tenuta (soprattutto nei grandi comuni del Centro e del Nord Italia). Non solo: il 56% dei farmacisti intervistati ha dichiarato che durante la pandemia ha ricevuto dai clienti richieste di omeopatici comparabili se non addirittura superiori a quelle del  periodo pre-covid.

«L’omeopatia è una disciplina medica regolamentata da leggi dello Stato che si rifanno a direttive europee» ha commentato Giovanni Gorga, presidente di omeopimprese «ma se da un lato l’Aifa equipara i farmaci omeopatici agli allopatici dal punto di vista regolatorio, dall’altro patiamo il divieto di riportare sulle confezioni le indicazioni terapeutiche o raccomandazioni sulle casistiche d’impiego».

«L’omeopatia rappresenta un settore importante per le farmacie, che ne seguono con interesse l’evoluzione e si impegnano a trasferire una corretta informazione al paziente, consigliarlo e assisterlo al meglio» ha dichiarato in una nota la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca. «Hahnemann ha stilato i rudimenti dell’omeopatia nella farmacia del suocero» ha ricordato Paolo Vintani, consigliere della Fondazione Guido Muralti «ma non dimentichiamo che l’omeopatia non è solo clinica e anamnesi ma è anche tecnica farmaceutica. E chi, se non il farmacista, può comprenderla meglio? Inoltre, ha sempre rappresentato un mezzo per conoscere il proprio cliente e questo l’ha resa alleata essenziale per il recupero professionale della categoria».

Conferma la ricerca, secondo la quale il 61,5% dei farmacisti arriva addirittura a privilegiare l’omeopatia rispetto all’allopatia per alcune patologie che consentono questo tipo di scelta. Il 95,5% delle farmacie, inoltre, ha tra i suoi clienti persone che usano prodotti omeopatici per curare i figli in età pediatrica.