Sono poco più di quattromila i laureati in farmacia e farmacia industriale usciti dalle università italiane nel 2023, in calo di oltre mille rispetto a cinque anni prima e quasi 500 rispetto al 2021. L’età media alla laurea è di 26,8 anni, il 41,3% completa gli studi “in corso” e più di tre su quattro sono donne (il 75,1%, per la precisione). I dati arrivano dal Rapporto 2024 AlmaLaurea su profilo e condizione occupazionale dei laureati, presentato ieri a Trento in occasione di un convegno organizzato dal Miur con il patrocinio della Conferenza dei rettori delle università italiane.
Sempre meno laureati, dice il Rapporto, che trovano sempre più facilmente lavoro: il tasso di occupazione a un anno supera l’84%, quello a cinque anni arriva al 91%. La retribuzione mensile netta, dal canto suo, raggiunge in media i 1.478 euro per gli occupati a un anno dalla laurea e i 1.709 euro (sempre medi) per gli occupati a cinque anni. Quanto alle caratteristiche del lavoro, dopo cinque anni dispone di un contratto a tempo indeterminato il 71% degli occupati, il 9,1% ne ha uno a tempo determinato, il 5,6% ha un’attività in proprio.
Infine, nonostante si legga spesso in giro che il lavoro al banco (o più in generale nel commercio) attiri i giovani sempre di meno, il Rapporto riferisce di laureati in farmacia e farmacia industriale mediamente contenti della loro professione: la valutazione media è di 7,9 su 10 e il 72,8% degli intervistati riferisce che il suo lavoro gli consente di utilizzare in misura elevata le competenze acquisite con la laurea.