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Federfarma: nel I trimestre si allarga la perdita della spesa convenzionata

24 Luglio 2018

 

Continua ad allargarsi di mese in mese lo “spread” tra la spesa farmaceutica convenzionata di quest’anno – quella che transita dalle farmacie del territorio, per intenderci – e la spesa convenzionata del 2017. L’ultimo allarme arriva da Federfarma, che ieri ha diffuso un report con le sue rilevazioni più recenti: in appena tre mesi, da gennaio a marzo, la spesa che passa dal canale delle farmacie convenzionate “perde” più del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e si ferma poco sopra i due miliardi di euro. L’immagine che ne scaturisce è quella di una forbice che tende ad allargarsi: soltanto un mese fa, a giugno, l’Aifa aveva pubblicato i dati relativi ai primi due mesi dell’anno, dai quali emergeva uno scostamento del 4,4% rispetto allo stesso periodo del 2017. In altri termini, a febbraio le farmacie del territorio avevano già perso 62 milioni di euro sulla spesa farmaceutica convenzionata dell’anno precedente. E a marzo il gap si è ulteriormente allargato.

Secondo quanto scrive Federfarma nel suo rapporto, l’arretramento registrato nel primo trimestre va imputato a una nuova contrazione delle ricette prescritte dai medici (-0,8%) e soprattutto a un calo del loro valore medio, netto (-4,4%) e lordo (-3,3). All’origine di questo doppio calo, spiega Federfarma, «la diminuzione del prezzo medio dei farmaci prescritti in regime convenzionale», che dai 9,52 euro del primo trimestre 2017 è sceso a fine marzo a 9,10 euro. Nel primo trimestre 2018, in ogni caso, i medici hanno prodotto oltre 150 milioni di ricette, mentre le confezioni di medicinali erogate a carico del Ssn hanno superato i 287 milioni (anche queste in calo rispetto al 2017, ma solo dello 0,3%). In media, ogni italiano ha ritirato in farmacia 4,7 confezioni di medicinali a carico del Ssn.

A livello regionale, la spesa farmaceutica convenzionata arretra in tutte le Regioni, anche se a tassi estremamente diversi tra loro. Le perdite più elevate si registrano nelle Marche (-13,8%) e in Puglia (-10,1%), quelle più contenute in Val d’Aosta (-0,9%) e Abruzzo (-1%). A causa dei ticket sui farmaci, infine, nel primo trimestre gli assistiti hanno pagato di tasca propria più di 407 milioni di euro.